Nuovo appuntamento con le emozioni che solo buoni vini sanno dare. Oggi siamo andati a Candida (AV), in visita alla Tenuta Casoli, accolti nel bellissimo palazzo settecentesco dell’azienda. Un vero e proprio viaggio nel passato!
Oggi i nostri percorsi di Vino ci hanno condotto a Candida, piccolo paesino dell’avellinese noto in tempi passati per l’arte del ferro e soprattutto per la produzione di chiodi,”i chiuovi candidesi”.
Tra le viuzze di questo piccolo borgo si apre, come uno scrigno segreto, il palazzo settecentesco appartenuto, all’epoca dei Borboni, alla famiglia Filangieri di Napoli. L’edificio è stato successivamente acquistato e sapientemente ristrutturato dalla famiglia Casoli, che ne ha fatto sede dell’azienda vinicola e della cantina,”Tenuta Casoli”.
Visitando il palazzo ci si immerge nella storia di questo luogo, rimanendone affascinati.
Attraversando la cantina in pietra, la maestosa scala, le stanze, il giardino, si compie un meraviglioso viaggio nella vita quotidiana dell’epoca.
Tenuta Casoli è un azienda giovane, guidata da un giovane rampante Archimede Casoli, la cui filosofia di produzione è aperta all’innovazione, ma saldamente legata alla tradizione, all’arte e alla storia enologica di questi luoghi.
Questa fusione tra Vino ed arte la si ritrova anche nell’etichetta dei vini, che riproduce un antico arazzo, rappresentazione di una ninfa che soggioga, con il succo di un grappolo d’uva, un satiro disteso ai suoi piedi. Eros allo stato puro!
I vini prodotti sono quelli della terra irpina, si va dal Greco, su cui l’azienda punta molto, al Fiano, all’Aglianico fino al Taurasi.
L’ Aglianico Irpinia DOC “Kataros 2016” è un vino dal colore rosso rubino, che nel bicchiere sprigiona sentori di frutti a bacca rossa come ciliegie sotto spirito ed una leggera speziatura. All’assaggio le note speziate ed i tannini hanno un buon equilibrio. Morbido, con una buona struttura. Un vino senza costruzione, espressione dell’annata!
Abbiamo poi avuto il piacere di degustare il Taurasi 2012 atto a divenire, non ancora in bottiglia! Un vino dal colore rosso rubìno, quasi granato. Al naso si viene colpiti dalle note di frutti rossi maturi, ciliegie, amarene, di pepe e di cuoio. In bocca la nota speziata la fa da padrone! I tannini sono ben presenti ma eleganti. La struttura e la persistenza ne fanno un vino da scoprire nel tempo!
Siamo purtroppo costretti a rimandare la degustazione del Greco 2016 La Créte, fiore all’occhiello dell’azienda, alla prossima primavera. I tempi di permanenza in bottiglia, infatti, sono ancora troppo brevi per poter degustare questo nettare come si dovrebbe. Sarà l’occasione per ritornare a Candida!
1 commento su “Tenuta Casoli, passeggiata tra storia, arte ed Eros!”
Rosa bruni
(11 Marzo 2019 - 16:37)Sono diMontella, irpina, lontana da tanto. I miei ricordi si intrecciano con i vostri, anche se dalla parte re lo patrone, pernascita. Il bino cotto! Indimenticabile nella neve fresca a mo’ di sorbetto, e nella gelatina di maiale, maiale cge si allevava e..du uccideva per rucavarne svariate leccornie.
Re mmele cape e’ ciuccio….lemie preferite, le sgranavo coi denti a morsi gustosi…l’uva sanginella e la moscato che si appendeva per fare uva passa…
Vi ho seguiti nella trasmissione di oggi di GEO con la nostalgia nel cuore. Pur essendo ottuagenaria faro’ in modo da venire per una cassetta di cape e’ ciuccio ed una bottiglietta di vino cuotto.
Vi abbraccio con affetto, specialmente papa’ veramente elegante nella sua giacca di velluto verde, ha portato avanti tre magnifiche realta’: il vigneto , frutti dimenticati ed un futuro radioso per la sua progenie. Evviva!