Nel recensire la cantina “I Favati” e nell’emozionarci con il vino di questa perla della nostra Irpina, abbiamo trovato tante similitudini tra l’esperienza di vita della famiglia Favati-Petrozziello e quella di Russell Crowe in “Un’ottima Annata”, film del 2006 di Ridley Scott.
Dopo la breve parentesi nella quale abbiamo illustrato il nostro progetto-abbinamento tra vino e musica, Ritmo diVino torna al “pairing” artistico con le eccellenze della regione Campania.
Questa volta siamo stati a Cesinali, in provincia di Avellino, presso la tenuta “I Favati”, cantina diretta dalle famiglie Favati-Petrozziello, produttrici di alcune delle DOCG e DOC più importanti della nostra terra.
L’abbinamento artistico che abbiamo scelto per questa cantina, ad un primo acchito, potrebbe sembrarvi banalem visto che “Un’ottima annata – A Good Year”, film di Ridley Scott del 2006 con Russell Crowe è uno dei film più importanti sul vino.
Ogni appassionato di vini, probabilmente, ha visto questo film, insieme a Mondovino, con Hubert de Montille, e a Sideways: in viaggio con Jack. E, infatti, mentre in redazione ci confrontavamo su quale abbinamento dovessimo scegliere per i Favati, l’idea di scegliere “Un’ottima annata” per una così grande cantina, ci sembrava una scelta un po’ semplicistica.
In realtà, la storia della famiglia Petrozziello-Favati rassomiglia moltissimo alla storia di Max Skinner, il protagonista del film, interpretato alla grande dall’attore australiano Russell Crowe.
Skinner è infatti un’affarista, un broker, uno che vive in un ambiente fatto di titoli, azioni e denaro che circola giorno dopo giorno senza meta, passando di mano in mano.
Come Max Skinner, la signora Rosanna Petrozziello, che dirige con il marito e la sua grande famiglia l’azienda I Favati, proviene, per sua stessa ammissione, dal mondo economico: era impiegata di banca, ed il mondo del vino, fino a vent’anni fa, le era completamente estraneo.
La passione del marito e della sua famiglia per il nettare di Bacco, tuttavia, contagiò molto presto anche lei, ed ecco che la signora Petrozziello si trasformò da impiegata di banca, in una delle donne più influenti del mondo del vino campano.
Il suo lavoro e quello di chi le vuol bene, oggi, ha trasformato i vigneti di campagna della sua famiglia in una vera e propria eccellenza dell’Irpinia, proprio come accade a Russell Crowe nel film.
Il broker, prima uomo “realizzato”, duro e freddo come si conviene a chi vive in un mondo dove non sono ammessi errori, e dove tutto ruota attorno a percentuali e statistiche, muta ben presto in imprenditore di successo in un mondo che non conosceva affatto, e il suo Château de Sirocque, ereditato dallo zio scomparso, diviene una perla della Borgogna.
Secondo no, ciò che muta l’uomo è la passione, ed infatti, in tempi difficili come i nostri, nei quali un lavoro fisso sembra essere il punto di arrivo, la scelta della signora Petrozziello è un gesto di amore verso la natura e verso la sua terra.
Non tutti lasciano un lavoro in banca per la terra, e lo stesso Russell Crowe, inizialmente, puntava a vendere la tenuta. L’amore per la bella Marion Cotillard e per il Pinot Noir, però, lo cambia del tutto, e lo riporta all’infanzia passata in Francia tra le vigne, prima della scomparsa dei suoi genitori in un incidente.
Se dovessimo metterla in termini molto semplici, la tenuta dei Favati vince per questo grande coraggio di una donna e per la lungimiranza della sua famiglia.
Un trionfo che può solo esaltare la regione Campania!