Il vino della gioia, della convivialità: il primo sorso della vendemmia a Divin Castagne, dal 6 all’8 ottobre
Quale miglior vino se non il Gragnano potrebbe essere accostato alle castagne, essendo il vino nuovo di ogni vendemmia?
Nel Palasimposium del Divin Castagne, il dott. Luciano Pignataro, affiancato da Elvira Coppola vice delegato Ais penisola sorrentina e dal dott. Limone direttore istituto Zooprofilattico, ha tenuto il seminario “Le virtù dei vini di Gragnano”.
Una tipologia di vino storica che purtroppo è passata in secondo piano rispetto agli altri.
Ma il Gragnano è un vino alla moda, è moderno perché è un vino semplice, non molto carico dal punto di vista alcolico e che piacevolmente accompagna cibi come: la pizza, il panuozzo, salsiccia e broccoli, sartù di riso, così come, i prodotti agerolesi.
Tra i vini in degustazione, anche, l’azienda Iovine con “Terra del Gragnano”, le cui uve provengono dai vigneti presenti nei terrazzamenti di Pimonte, a 400 metri sul mare, dove il microclima è particolarissimo grazie all’elevata escursione termica giorno-notte.
Rifermentato in bottiglia, piuttosto che in autoclave, secondo il metodo classico, presenta un colore brillante dal colore rosso rubino.
Al naso ritroviamo frutta polposa e matura, ciliegia, profumi che esprimono dolcezza. In bocca il sorso è pieno, frizzante ma non invadente, di elegante morbidezza e con una presenza di rosa canina.