In un atmosfera degna di un presepe, tra nebbia e freddo, ci siamo riscaldati con gli ottimi rossi irpini. Vi raccontiamo com’è andata a “Vita e Arte al Castello della Leonessa” di Montemiletto.
Con l’ONAV a Degustare Taurasi
Ancora una volta una grande serata regalata dall’ONAV a tutti gli appassionati.
Nel Castello della Leonessa di Montemiletto abbiamo partecipato alla seconda giornata dell’evento “Vita e Arte al Castello della Leonessa”, quello dedicato ai rossi irpini.
La degustazione è stata guidata sapientemente dal delegato ONAV di Avellino Giuseppe Iannone, coadiuvato da alcuni dei produttori che hanno preso parte alla rassegna. Tra questi, Della Porta, Bellaria, I Capitani e De Santis.
Prima del laboratorio, la serata è stata allietata da una intervista al regista Pappi Corsicato che ha presentato alcuni corti. La proiezione è stata inframezzata da un assaggio di prodotti tipici della terra d’Irpinia, dal salame al formaggio.
Gli Assaggi
Partiamo con l’Aglianico di Masseria della Porta, piccola azienda nata negli anni 2000 e produttrice di uve aglianico. Masseria della Porta si trova a Montaperto, piccola frazione di Montemiletto, ed offre in degustazione il proprio Quattro Cerri Irpinia Aglianico 2015.
Segue il Taurasi di De Santis, vino dal colore granato con riflessi aranciati che sprigiona piacevoli sentori speziati, soprattutto di zafferano. L’azienda produce aglianico da generazioni e ha sede proprio nel piccolo comune irpino.
Dopo il Taurasi di De Santis si passa ad una azienda fra le più rinomate della terra irpinia: Tenuta Scuotto. L’azienda di Adolfo Scuotto, non presente di persona alla serata, propone questo Taurasi dal colore granato vivace, con tutti i classici sentori della DOCG campana.
Il quarto assaggio è riservato al Taurasi DOCG 2012 dell’azienda Bellaria. Direttamente da Montefalcione, l’azienda opera da alcuni anni in un territorio che ha fatto la storia dell’Aglianico. Basata su una produzione aziendale di circa 100.000 bottiglie su 16 ettari vitati, Bellaria produce il suo Taurasi sui vigneti di Paternopoli. Un bel rosso rubino vivo con piacevoli sentori di vaniglia e tabacco.
Molto gradevole è la quinta degustazione. Assaggiamo infatti il vino dell’azienda “I Capitani”. Il proprietario ci racconta un po’ della sua storia di famiglia, raccontando di come i suoi avi acquistarono – di ritorno dall’America – le tenute dell’ex proprietà di caccia dei signorotti di Montemiletto. Da circa cento anni, quindi, i capitani producono questo aglianico tradizionale.
La degustazione si avvia a conclusione quando arriva Evocatus, un Taurasi DOP DOCG Riserva 2012 della Cantina Macchie Santa Maria. Macchie Santa Maria è azienda anch’essa indigena, possedendo numerosi vigneti proprio qui a Montemiletto. Il loro Taurasi è un vino ancora vivo, con riflessi aranciati su una base granata. I sentori sono di pepe nero e liquirizia, oltre a frutta rossa.
Vino che ci sorprende per eleganza è il Taurasi Di Terredora, che segue all’altrettanto buono Taurasi di Montesole. Vini di struttura, che ben raccontano il territorio. Il Taurasi di Paolo Mastroberardino è il Poggio de’ Fusi, ottenuto da vigneti impiantati a Pietradefusi. Montesole, invece, ha sede a Montefusco, terra di bianchi e cuore della DOCG Greco di Tufo. Il primo, al calice, appare di un colore granato con riflessi aranciati, mentre il secondo ha un colore rubino che inizia a tendere al granato.
Con le papille gustative esaltate da tanti vini di qualità, chiudiamo la nostra serata con il Taurasi della Tenuta del Meriggio. Altro ottimo vino da conversazione, è un rosso che si abbina bene con i piatti della tradizione irpina.
Resta a questo punto lo spazio per i ringraziamenti di rito alle cantine partecipanti e al pubblico presente. Appuntamento alla prossima degustazione! Buon Ritmodivino a tutti!!