Dopo un lungo e attento studio sugli abbinamenti musicali che abbiamo realizzato in questi ultimi due anni, noi di Ritmodivino abbiamo messo nero su bianco e individuato un metodo abbastanza “scientifico” da permettere a tutti di realizzare il proprio “pairing” personale
Una Premessa
Dall’inizio del progetto Ritmodivino molta acqua è passata sotto i ponti.
In due anni di attività abbiamo visitato diverse realtà della nostra regione, assaggiato prodotti di qualità, incontrato persone e degustato vini.
Tutti, a modo loro, ci hanno emozionato, aiutandoci a crescere umanamente e come appassionati.
I vari incontri ed esperienze ci hanno permesso di varcare anche i confini del nostro territorio, debuttando con successo nella rubrica “Vini per Corrispondenza”.
Ad un certo punto del nostro percorso, però, ci siamo posti il problema di individuare un metodo “scientifico” per abbinare il vino alla musica.
Abbinare emotivamente, in effetti, presuppone un problema di non facile soluzione.
La conoscenza della musica è relativa.
Un gruppo musicale può non essere noto a tutti e suggerire un abbinamento non sempre ammette una possibilità di “contraddittorio”.
Tutti gli abbinamenti che abbiamo fatto sulle nostre pagine sono, infatti, il frutto delle conoscenze di Nicola, maestro di musica e chitarrista, nonché membro della band “Summani”.
La conoscenza di un maestro di musica è più avanzata rispetto a quella di un profano, tanto più che – nel corso degli abbinamenti – proprio Nicola ci ha tenuto ad osservare che il “pairing” musicale soggiace al principio di Protagora di Abdera secondo cui “L’uomo è misura di tutte le cose: di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono”.
Ciò che abbina lui, quindi, può non essere condivisibile da un altro assaggiatore. Lo diventa, però, se c’è uno schema che ognuno può seguire. Ed è questo di cui parliamo oggi.
E adesso?
Partendo dall’ascolto della musica, un confronto con il nostro maestro di musica ci ha permesso di notare che, in un brano, tre sono gli aspetti essenziali: l’ANDAMENTO, la MELODIA e la STRUTTURA.
L’Andamento passa dagli estremi di una ballad (lento) o di un brano veloce (fast), passando per tutta una serie di sfumature.
Allo stesso modo, la melodia può essere RIPETITIVA, di MEDIA imprevedibilità o IMPREVEDIBILE, così come la struttura della stessa può essere SEMPLICE, MEDIA o COMPLESSA.
Ciascuno dei fattori attraverso i quali si può decostruire un brano si accorda bene con alcune delle caratteristiche del vino.
Per esempio, l’Andamento del brano si accorda bene con l’Armonia del Vino. Armonia intesa – in questo caso – non come bilanciamento di tutte le caratteristiche del vino, quanto piuttosto come piacevolezza, musicalità (uno spumante, per esempio, è musicale durante la mescita nel bicchiere) e/o ripetitività nel ritorno degli aromi.
Dal canto suo, la Melodia di un brano si accorda favorevolmente con la qualità di un vino. Tanto più un vino è fine, tanto più esso si accorda bene con la melodia che ascoltiamo.
Last but not least, dicono gli inglesi, c’è la Struttura. Quella della musica si adatta in maniera perfetta con quella del vino: un elevato Taurasi, con tanti profumi e caratteristiche organolettiche, richiede un brano complesso per accordarsi alla grande. Un Piedirosso, di struttura più semplice, può richiedere – invece – un brano più leggero.
Il nostro primo pairing “scientifico”
Non vi lasceremo, naturalmente, senza un esempio pratico di quanto abbiamo descritto finora.
Per il primo abbinamento “scientifico” abbiamo scelto un vino dell’azienda agricola Quaranta. Si tratta di una azienda che opera sulla collina dei Camaldoli a Napoli, la cui sede si trova a Marano (NA).
Il vino è un Piedirosso del 2016, un vino di struttura medio-semplice (il piedirosso, infatti, è un vino che si degusta giovane), con una finezza medio-alta ed una media armonia (nel senso che, per quanto non “suoni” nel bicchiere come uno spumante, gli aromi del vitigno piedirosso sono tutti distinti e non sfumati).
Assegnando 4 alla struttura del vino (medio-semplice), 6 alla finezza del vino e 5 alla sua armonia, occorrerà – per il nostro pairing – un brano con un andamento medio, una melodia non troppo complessa ed una struttura altrettanto media.
Nel nostro caso, abbiamo scelto un brano di Ivan Segreto, “Vola Lontano”, al quale abbiamo assegnato rispettivamente 5 all’andamento, 5 alla melodia e 4 alla struttura.
Inseriamo tutti questi dati nella scheda di Ritmodivino ed ecco che l’abbinamento vino-musica ci restituisce un risultato interessante, con una musica che esalterà il gusto della nostra bevanda preferita.
Naturalmente è possibile che la vostra conoscenza musicale vi abbia fatto propendere per altro abbinamento, il che fa tutto parte di questo “gioco” meraviglioso che mette insieme vino e musica.
Allora, cosa aspettate? Inviateci i vostri abbinamenti! Siamo curiosi di conoscerli!